La menade ed il vizioso in quanto battono al pavimento il tirso e lo scuotono sembrano accennare all’asse cerebro-spinale dell’uomo e alle sollecitazioni cosicche si devono dare all’energia psichica che dal calato (la territorio – il reparto) in quanto deve ascendere ‘serpentinamente’ (l’edera oppure i pampini avviticchiati a spirale) direzione l’Alto (il atmosfera – lo anima).
Qua e collocata la pigna, la cui struttura lobata ricorda il ingegnosita, al cui interno in di ancora c’e la ghiandola, l’epifisi, che ne ripete la foggia e per codesto appellata mezzo ‘pineale’ (dal romano pinea).
Siffatto elenco ‘esoterico’ della ghiandola pineale, considerata maniera il citta ‘fisico’ per cui lo ‘spirito’ (pattuito appena nozione) si connette al aspetto, e popolare di nuovo all’antico esoterismo indu giacche vi riferisce il terza parte attenzione del ‘corpo sottile’ (l’ajna chakra).
Sempre riferendosi alla fisiologia contemplazione dell’India (la paese, si ricordi da cui Bacco venne mediante Grecia) si puo notare modo il chakra piu superiore, giornalista alla apogeo della evento cranica, il sahasrara, venga da continuamente raffigurato appena un ornamento di loto ‘dai un migliaio petali’ che si apre alla amabilita del divinita nel segno esattamente della ‘fontanella’ (richiamo a causa di codesto la fontanella di Brahma).
Tale ritratto suggerisce anch’essa la lineamenti della pigna.
L’analogia frammezzo a il bacchetta e i sette Chakra della abitudine esoterica indiana
Con concretezza l’intera disposizione del corpo aguzzo con India ripete la lineamenti del caduceo, motivo consta di un naviglio essenziale di energie posto mediante somiglianza dell’asse cerebro-spinale, rinomato maniera sushumna, e di paio correnti laterali note maniera ida e pingala. Queste, partendo dal basso (dall’osso ‘sacro’, a cui corrisponde oscuramente l’elemento ‘terra’), si avvolgono ad egli per spirale, mezzo serpenti, congiungendosi all’altezza del altro globo oculare.
La brutalita misticismo giacche porzione dal attutito durante indi sublimarsi e segno come kundalini ed e raffigurata che un serpe raggomitolato d’intorno ad un phallus.
Kundalini e con una condizione ‘dormiente’ eppure e pronta a risvegliarsi unitamente le opportune pratiche occulte.
Si ricordi che nella effigie degli stessi faraoni egiziani era presente un misterioso serpe affinche usciva dalla loro faccia, adatto all’altezza della ghiandola pineale e ne raffigurava il facolta sacro.
Com’e rinomato, il saggio Cartesio sopra eta moderna (non privato di sopportare, all’incirca, influenze rosicruciane) considero la ghiandola pineale il sede d’incontro frammezzo a la correttezza (res cogitans) e il cosa prodotto (res extensa).
Perennemente sul piana delle rappresentazioni di validita ‘mistico’ il tirso si puo annettere ad un aggiunto ‘augusto’ emblema, quello del vincastro (karykeion sopra ellenico e caduceus sopra del Lazio antico).
Il tirso e costituzionalmente tale e quale al caduceo, cioe a quel mazza mediante coppia serpenti attorcigliati cosicche fu emblema dell’egiziano Thoth (o Theut), identificato dai greci per mezzo di Ermete (e da loro appellato Trismegisto) di la in quanto dai Latini mediante Mercurio.
Il verga nella porzione alta presentava due piccole ali non solo a sottolinearne il senso ‘ascensivo’, ovvero la valenza metafisica, sia ad manifestare la somigliante prassi iniziatica.
Un mazza con un serpente legato e anche formula sorpassato di Esculapio (Asclepio in i Latini) il Creatore della farmaco perche guariva i corpi ristabilendo miracolosamente le energie della mente giacche li sostengono.
Il bacchetta e, dunque, emblema antichissimo della figura ‘sottile’ del gruppo affabile al cui spirituale si muovono le energie dell’anima, ed e vivo anche nella cortesia mesopotamica.
L’India, la Mesopotamia, l’Egitto, la Grecia , Roma, per mezzo di quel simbolo comune alludevano ad una sapienza contemplazione, piuttosto iniziatica, totale.
A volte le baccanti erano appellate ‘lene’ in quanto Bacco periodo appellato Leneus, meta mutuato da lenos, piuttosto dal ‘torchio’ usato durante spremere il vino dall’uva e Lenee erano ancora chiamate le feste durante Atene sopra onore di Dioniso.
Il loro situazione di animazione le faceva invitare anche ‘Tiadi’ (da thyo = destarsi, infierire) e lo in persona concetto aveva l’altro estremita ‘Menadi’ dacche derivava dal parola mainomai= avere luogo colmo di alacrita, di fermento, accanirsi (il meta italico ‘smania’ spostamento esattamente dal verbo avanzato romano exmaniare mediante cui determinare si indicava adeguatamente il atteggiamento di chi veniva colto da mania).
Il carattere sfrenato del ammirazione giunto dalla Tracia ne rese dubbio e contrastata la estensione per Grecia e non isolato: nella stessa Roma, com’e pubblico, il senato dovette ripetersi a provvedimenti alquanto drastici addosso gli eccessi dei Baccanali.
Di tale condizione creatasi nell’Ellade rimane guida nella tradizione mitica la che narrava diversi episodi da cui si poteva desumere cosicche il dio non poteva e non doveva risiedere contrastato da esseri umani.
Percio si raccontava come fossero impazzite le Miniadi, le tre figlie del re Mynias di Orcomeno, al punto siffatto cosicche una di esse (seguita di in quel luogo per moderatamente dalle sorelle) di reputazione Leucippe, durante essersi opposta al persona eccezionale, impazzi parecchio da sfamarsi del conveniente uguale bambino; nella stessa quantita accadde alle tre figlie di Preto, maesta di Tirinto, le Pretidi in quanto avendo rifiutato di partecipare al ammirazione impazzirono indulgendo sopra una concupiscenza sfrenata fin tanto che il cartomante Melampo non le purifico; il regnante di Tebe Penteo, verso sua acrobazia, a causa di gli stessi motivi, venne ucciso dalla madre Agave varco di intelligenza; Licurgo, sovrano degli Edoni di Tracia, avendo ucciso le nutrici di Dioniso, spiritato uccise anch’egli adatto fanciullo; ed durante perspicace Orfeo identico in quanto non celebro piuttosto il venerazione dopo la definitiva scissione dall’amata Euridice, che aveva provato di separare agli luoghi infernali, venne dilaniato dalle baccanti.
Secondo Porfirio (De abs. 2, 55) e Plutarco (Them. 13) nella epoca piu antica del credenza tracio si praticava di nuovo il rinunzia e l’omofagia non abbandonato di animali simboleggianti il dio, quali capretti, cerbiatti, tori bensi ed di esseri umani.